Codice Identificativo Nazionale (CIN): guida completa per gestori e proprietari

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Scritto da:

elena dadalt

Elena Da Dalt

Business Development & Partnership

 

Il Ministero del Turismo fa un ulteriore passo avanti per regolamentare gli affitti brevi: arriva il Codice Identificativo Nazionale (CIN).

La sua introduzione nella Legge n. 191/2023, recante “Disposizioni in materia di semplificazione e razionalizzazione delle norme sul turismo“, rappresenta un tassello fondamentale nel panorama delle locazioni turistiche e degli affitti brevi in Italia. 

Con l’obiettivo di incrementare trasparenza e sicurezza, il CIN si configura come uno strumento di regolamentazione indispensabile per tutti gli operatori del settore. 

Scopriamo insieme cosa comporta l’introduzione di questo codice, come ottenerlo e quali sono le implicazioni normative a livello nazionale ed europeo.

 

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Cos’è il CIN e perché è importante per le locazioni brevi

Si tratta appunto di un requisito essenziale per la promozione online di alloggi turistici, che deve essere inserito in ogni annuncio obbligatoriamente.

La sua funzione principale è quella di garantire un controllo efficace sul mercato delle locazioni brevi, contrastando fenomeni di irregolarità e evasione fiscale. 

Questo codice non solo facilita l’identificazione delle strutture ricettive da parte delle autorità competenti, ma offre anche una maggiore sicurezza ai turisti, assicurando che l’alloggio scelto rispetti determinati standard qualitativi e normativi.

La presenza del CIN negli annunci garantisce trasparenza e permette di tracciare l’attività di locazione, contribuendo alla lotta contro il sommerso e l’evasione fiscale. 

Procedura dettagliata per l’ottenimento del CIN

Dal giorno 1 settembre 2024, un portale web gestito dal Ministero del Turismo permetterà di richiedere il Codice Identificativo Nazionale (CIN).

Per poter ottenere, i gestori o proprietari di strutture ricettive devono intraprendere una serie di passaggi ben definiti:

  1. Accesso al portale telematico del Ministero del Turismo.
  2. Compilazione del modulo con i dati richiesti.
  3. Verifica dei requisiti di sicurezza dell’alloggio.
  4. Invio della documentazione e attesa dell’assegnazione del codice.

Invece, chi ha già un codice regionale non dovrà richiederne uno nuovo. Il codice regionale verrà automaticamente convertito in CIN e si potrà continuare a utilizzarlo per identificare l’immobile.

La conversione dei codici regionali in CIN avverrà automaticamente a cura dell’ente territoriale che ha rilasciato il codice originario. A ciascun codice regionale o provinciale verrà aggiunto un prefisso alfanumerico identificativo fornito dal Ministero del Turismo.

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Codice Identificativo Nazionale (CIN)

 

Altro obblighi di sicurezza e normativa per le strutture ricettive

Oltre all’ottenimento del CIN, i nuovi obblighi stabiliscono che le strutture ricettive devono conformarsi a specifiche misure di sicurezza. 

Tra queste, la presenza di dispositivi anti-gas e anti-monossido di carbonio, e la disponibilità di estintori portatili

Come sappiamo, la sicurezza è un aspetto che non può essere trascurato in nessun caso, poiché incide direttamente sulla salute e sull’incolumità delle persone. 

La legge impone di installare almeno un estintore portatile ogni 200 metri quadrati di superficie, con un minimo di un estintore per ogni piano dell’immobile.

Gli estintori devono essere posizionati in luoghi visibili e facilmente accessibili, in particolare vicino alle uscite di emergenza e alle aree a maggior rischio di incendio, come la cucina.

Sanzioni per mancata conformità e come evitarle

Non rispettare questa normativa, può portare a sanzioni che possono essere particolarmente onerose per i gestori. 

Le multe previste per la mancata esposizione del CIN ben visibile in tutti gli annunci pubblicitari ed il mancato rispetto di tutte le disposizioni di legge relative alla sicurezza degli alloggi, sono così stabilite:

  • Multe da 800 a 8.000 euro per i locatori privi di CIN.
  • Multe da 500 a 5.000 euro per la mancata esposizione del CIN negli annunci.

Per scongiurare le sanzioni previste dalla normativa, è essenziale seguire con attenzione la procedura per ottenere il Codice Identificativo Nazionale (CIN), e tenersi costantemente informati sulle normative vigenti in materia di affitti brevi.

Assicurati di includere il CIN in tutti gli annunci pubblicitari, online (Booking.com, Airbnb, Rentalia, Vrbo…), nei tuoi profili social e, se dovessi averli, anche annunci offline.

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Il ruolo del CIN nel contesto normativo attuale

Questo strumento si inserisce, con un ruolo chiave, in un panorama legislativo in continua evoluzione, che vede l’interazione tra norme nazionali e regolamenti europei.

Il CIN non solo assicura la tracciabilità e la trasparenza delle locazioni brevi, ma contribuisce anche a instaurare un mercato più equo e regolato, a beneficio sia dei locatori sia dei turisti.

Da un lato, ci stiamo avvicinando all’entrata in vigore della banca dati nazionale insieme al portale telematico del Ministero del Turismo, i quali alimenteranno un sistema di controllo ancora più capillare e integrato a livello europeo.

Dall’altro lato, il quadro normativo europeo, sta lavorando verso la creazione di una banca dati unica europea per le locazioni brevi, con l’obiettivo di aumentare, anche qui, la tracciabilità di questi servizi e ridurre il sommerso. 

In generale, il CIN sarà uno strumento fondamentale in questo processo, fungendo da collegamento tra le strutture ricettive e le autorità competenti, sia a livello nazionale che europeo.